Efficienza energetica: è “Made in Italy” il sistema di accumulo organico per le energie rinnovabilile 2019
La Stampa - Tecnologie all’avanguardia, brevetto e partnership internazionali, team d’eccellenza: è Green Energy Storage (GES), la startup italiana dell’efficienza energetica. Nata nel 2016, forte di un accordo di esclusiva per l’Europa con l’Università di Harvard.
GES ha sviluppato un sistema di accumulo organico per le energie rinnovabili basato su una molecola organica, il chinone, che si estrae dai vegetali e dagli scarti del petrolio.
Si tratta, in pratica, di batterie a flusso a basso impatto ambientale che permettono di accumulare l’energia prodotta da fonti rinnovabili – ad esempio solare ed eolica – e di utilizzarla con flessibilità, riducendo contemporaneamente i costi.
Pensata per l’efficienza e il risparmio energetico di abitazioni e imprese commerciali, la batteria organica a flusso risponde alle nuove esigenze dei consumatori e del mercato, dimostrando l’effettiva attuabilità economica e tecnologica dei sistemi di accumulo di energia basata su AQDS (chinoni reperibili in natura, atossici e facilmente estraibili) e proponendo una soluzione nell’ottica di transizione verso la produzione di energia verde.
La tecnologia a basso impatto ambientale, la scalabilità e la soluzione personalizzabile in base alle esigenze dei clienti hanno permesso a Green Energy Storage di guadagnare diversi riconoscimenti e finanziamenti all’interno del programma Horizon 2020 dell’Unione Europea, da parte della Provincia di Trento e dal Governo olandese, con un grant vinto nel 2018. Nelle ultime settimane del 2018 la società ha consegnato la prima serie pre-commerciale da 2,5 Kw/10Kwh e nel 2019 avvierà la grande produzione della prima serie commerciale da 10Kw/40Kwh.
Inoltre, si è chiusa con successo a metà marzo una seconda campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma italiana Mamacrowd, dove GES ha raccolto oltre 2 milioni di euro di adesioni da parte di investitori privati.
I fondi saranno utilizzati per potenziare la produzione di questi innovativi sistemi di accumulo di energie rinnovabili: “Nel 2019 sarà avviata la grande produzione della prima serie commerciale di batterie a flusso. In tre anni abbiamo fatto tanta strada, non soltanto grazie ai giovani talenti che fanno parte di Green Energy Storage, ma anche agli investitori che hanno scelto di puntare su una startup che intende diventare uno dei player fondamentali nella sfida del cambiamento climatico”, spiega Salvatore Pinto, Presidente Green Energy Storage.
Per lavorare a questo progetto, Green Energy Storage ha messo in campo un team composto dalle migliori eccellenze italiane e siglato partnership nazionali e internazionali di primaria importanza, che consentiranno tanto di potenziare la ricerca e sviluppo quanto di aggredire con ancora più forza il mercato. In particolare, alle partnership con Harvard University e Fondazione Bruno Kessler e agli accordi con Sorgenia e Romande Energie, si sono aggiunte quelle con ICL di Tel Aviv, con il Centro di ricerca olandese sull’energia DIFFER (Dutch Institute for fundamental energy research), con Manica, azienda trentina leader mondiale nella lavorazione del solfato di rame. Inoltre è stato creato il consorzio Ne.Mo che, insieme con Materials Mates Italia e Sharengo (leader del car sharing elettrico), vedrà GES impegnata nel dare una seconda vita alle batterie della mobilità elettrica, oltre allo sviluppo congiunto di nuove soluzioni
“GES ha superato anche i numeri record ottenuti nel 2017 dalla prima campagna – realizzata sempre su Mamacrowd – con cui la startup aveva raccolto 1 milione di euro”, sottolinea Dario Giudici, Ceo di Mamacrowd.com. “I numeri confermano come l’equity crowdfunding stia diventando sempre più uno strumento adatto anche per i round milionari di startup e PMI. I due milioni raccolti sulla piattaforma – aggiunge Giudici – consentiranno ora a GES di seguire il percorso di sviluppo e consolidamento sostenuto ora da più di 600 investitori”.